“L’onda che verrà” è un saggio scritto da Mustafa Suleyman, cofondatore di DeepMind e attualmente CEO e vicepresidente di Microsoft, in collaborazione con Michael Bhaskar. L’autore identifica l’Intelligenza Artificiale (IA) e la Biologia Sintetica come due tecnologie trasformative che, nel prossimo decennio, ridefiniranno radicalmente la nostra società, economia e governance globale.
Se l’IA è la disciplina che mira a insegnare alle macchine capacità umane, l’AGI (Intelligenza Artificiale Generale) rappresenta il livello in cui una IA riesce a eseguire tutte le funzioni cognitive umane meglio degli esseri umani più intelligenti. La Biologia Sintetica, invece, si occupa di progettare e creare nuovi organismi o di riconfigurare sistemi biologici esistenti.
Suleyman evidenzia l’importanza di considerare insieme queste due tecnologie, poiché i progressi nell’IA accelerano quelli nella biologia sintetica. Ad esempio, l’IA viene utilizzata per analizzare enormi quantità di dati genetici, sviluppare modelli di simulazione e progettare farmaci in modo automatizzato. Questa convergenza apre le porte a importanti innovazioni: cure mediche personalizzate basate sui dati biologici, un’agricoltura sostenibile e soluzioni per il risparmio energetico.
Tuttavia, queste opportunità portano con sé sfide etiche e sociali. Se lasciate nelle mani di pochi governi o aziende, tali tecnologie rischiano di rafforzare oligarchie tecnologiche e ampliare le disuguaglianze globali. È quindi indispensabile sviluppare quadri normativi che bilancino innovazione e sicurezza, accompagnati da un adattamento culturale, educativo e istituzionale senza precedenti.
Un concetto centrale del libro è il cosiddetto “contenimento”, ovvero il modo in cui Stati e istituzioni dovrebbero gestire il potenziale trasformativo e destabilizzante delle tecnologie emergenti. La velocità con cui la tecnologia evolve supera di gran lunga la capacità degli Stati di regolamentarla. Inoltre, queste innovazioni non hanno confini geografici, e molti Paesi non dispongono delle competenze tecniche o delle risorse per comprenderne appieno le implicazioni. Questo vuoto lascia spazio alle grandi aziende tecnologiche, che spesso agiscono in base ai propri interessi.
Il problema del contenimento solleva una domanda fondamentale: le istituzioni attuali sono sufficientemente robuste e adattabili per affrontare sfide di tale portata? Suleyman sembra dubitarne, e in parte ha ragione. La politica, con la sua lentezza decisionale e le visioni di breve termine legate a fini elettorali, spesso rincorre la tecnologia invece di anticiparla. Questo crea il rischio concreto che il contenimento diventi reattivo anziché preventivo, aumentando le difficoltà di gestire gli effetti di queste trasformazioni.
Circolare Spazio Aziende
La prima circolare dell’anno di SEAC introduce una novità interessante in prospettiva: a partire dall’esercizio 2025, le società di capitali potranno beneficiare di una riduzione dell’aliquota IRES al 20% (rispetto all’ordinaria del 24%), a patto di soddisfare contemporaneamente alcune condizioni:
- Accantonare a riserva almeno l’80% dell’utile del 2024;
- Destinare agli investimenti 4.0 almeno il 30% dell’importo accantonato;
- Mantenere o incrementare l’occupazione, con nuove assunzioni che aumentino il numero di lavoratori a tempo indeterminato di almeno l’1%.
La legge di bilancio 2025 è commentata nello speciale.
Cosa rimane dei bonus edilizi
In relazione alla detrazione IRPEF spettante per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è prevista la rimodulazione dell’aliquota dell’agevolazione: La legge di bilancio 2025 stabilisce infatti che per i proprietari (o per i titolari di diritti reali) che adibiscono l’unità ad abitazione principale, la detrazione IRPEF compete con l’aliquota:
- del 50% per le spese sostenute nel 2025, nel limite massimo di spesa di 96.000 euro;
- del 36% per le spese sostenute negli anni 2026 e 2027, nel limite massimo di spesa agevolata pari a 96.000 euro.
Per tutti gli interventi eseguiti su unità immobiliari diverse dall’abitazione principale (o effettuati dai possessori non titolari di diritti reali), nel limite di spesa non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare, l’aliquota è fissata al:
- 36% per le spese sostenute nel 2025;
- 30% per le spese sostenute nel 2026 e 2027.
Anche le aliquote della detrazione IRPEF/IRES spettante per gli interventi volti alla riqualificazione energetica degli edifici (c.d. “ecobonus”) e di quella spettante per gli interventi volti alla riduzione del rischio sismico (c.d. “sismabonus”) vengono sostanzialmente allineate a quelle previste per gli interventi di recupero edilizio.
Tutte le detrazioni per interventi “edilizi” le cui spese sono sostenute dal 1° gennaio 2025, tuttavia, così come la generalità degli oneri detraibili, soggiacciono alla riduzione prevista per i redditi superiori a 75.000 euro, per i quali viene prevista una modulazione dell’agevolazione spettante in funzione dei componenti del nucleo familiare.
Tasso di interesse legale - Riduzione al 2% dal 2025
Con il DM 10.12.2024, pubblicato sulla G.U. 16.12.2024 n. 294, il tasso di interesse legale di cui all’art. 1284 c.c. è stato ridotto dal 2,5% al 2% in ragione d’anno.
La variazione del tasso legale ha effetto anche in relazione ad alcune disposizioni fiscali e contributive, come ad esempio la diminuzione degli importi dovuti in caso di ravvedimento operoso o in relazione alle sanzioni civili previste per l’omesso o ritardato versamento di contributi previdenziali e assistenziali e premi INAIL.
Più tempo per rivendere la ex prima casa
La legge di bilancio 2025 interviene in materia di agevolazione prima casa con la dichiarata finalità di "agevolare il cambio della prima casa di abitazione", portando a due anni il termine entro cui rivendere la "ex prima casa", per non perdere il beneficio applicato sul nuovo acquisto.
Quindi, dall'1.1.2025, chi compra la prima casa essendo ancora titolare, al rogito, di un immobile (ovunque situato sul territorio nazionale) già acquistato col beneficio, avrà due anni (e non più solo un anno) di tempo per alienarlo, senza perdere il beneficio sul nuovo acquisto.
Obbligo di PEC per gli amministratori di società
Viene esteso agli amministratori di imprese costituite in forma societaria (quindi anche società di persone) l’obbligo di indicare il proprio domicilio digitale presso il Registro delle Imprese. A decorrere dall’1/1/2025, quindi, tutti gli amministratori di società, ove non ne siano già in possesso, saranno tenuti ad attivare un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) e ad indicarlo al Registro delle Imprese.
Si attendono chiarimenti specifici per il relativo adempimento.
Ascolti
Nala Sinephro è una musicista belga con sede a Londra.
Nel suo secondo album, “Endlessnes”, spazia tra arpa a pedali, pianoforte e sintetizzatori in una suite in dieci parti, condotta coi migliori artisti jazz del Regno Unito.