In principio fu la Brexit, seguita dalla vittoria di Donald Trump: segnali imprevisti di un malessere profondo, di un risentimento sordo contro l’establishment, ma prontamente mitigati da politiche che riuscirono – almeno in apparenza – a spartire meglio i frutti dell’economia globalizzata. La democrazia liberale e l’economia di mercato ancora a braccetto. Oggi però, il panorama sembra altro. Gli slogan delle più rilevanti mobilitazioni degli ultimi vent’anni – dall’“Uno vale uno” del M5S al “Make America Great Again” di Trump, fino ai movimenti di protesta come “Black Lives Matter” e “Me Too” – non invocano più una redistribuzione materiale, bensì qualcosa di ben più sottile e intangibile: il riconoscimento sociale, la percezione di sé negli occhi degli altri, il giudizio, lo sguardo del mondo.
Fu così anche per Achille, l’eroe omerico, il più grande dei guerrieri; la sua “ira funesta” si scatenò perché ferito nell’orgoglio, nel riconoscimento del suo valore quando Agamennone gli negò Briseide e quando Patroclo indossò le sue armi e fu ucciso da Ettore, mettendo in dubbio la sua fama di eroe invincibile.
Un esempio contemporaneo è stato quello dei Gilets Jaunes: un movimento talmente eterogeneo e inafferrabile da sfidare l’interpretazione delle scienze sociali, rifiutando a priori di formulare richieste politiche precise, quasi a ribadire un malessere profondo ma inarticolato.
Temi e concetti espressi nel recente libro di Carlo Invernizzi Accetti, Vent’anni di rabbia - Come il risentimento ha preso il posto della politica (Mondadori, 2024), che ha animato il dibattito tra i lettori di Appunti.
Invernizzi sostiene che le risposte politiche a questa diffusa domanda di riconoscimento si siano distinte in due formule – il populismo e la tecnocrazia – che, pur avendo segnato profondamente gli ultimi decenni, si sono rivelate insufficienti.
Nel secolo scorso, i progetti politici, per quanto ambiziosi e duraturi, venivano mediati da partiti, sindacati, organismi della società civile e dai media.
Oggi la sfida si fa ben più complessa: come risvegliare la domanda di partecipazione politica? E, soprattutto, come creare nuovi canali per farla esprimere? Questo è uno degli enigmi del nostro tempo.
Circolare Spazio Aziende
I decreti omnibus contengono diverse misure piuttosto eterogenee tra loro. Non è da meno il DL 113/2024, commentato dalla Circolare Seac del mese di settembre.
Il concordato preventivo biennale (CPB) spiegato
La riforma fiscale ha introdotto il concordato preventivo biennale (CPB) per gli anni 2024 e 2025.
Imprese e professionisti di minori dimensioni concordano in via preventiva il proprio reddito e su tale importo liquidano le imposte, a prescindere dal reddito effettivamente conseguito. Il concordato non ha alcun effetto ai fini IVA.
La proposta è elaborata dall’AF attraverso meccanismi di calcolo resi dalla stessa disponibili e confluiti nella dichiarazione dei redditi del 2023 da presentare entro il prossimo 31/10/2024.; il contribuente è libero se accettarla o meno.
I soggetti interessati al CPB sono le imprese e i professionisti che applicano gli ISA e i soggetti in regime forfettario, questi ultimi limitatamente all’anno 2024 in via sperimentale. Per accedere non devono sussistere debiti tributari, non rateizzati, maggiori di 5.000 euro.
Permangono gli obblighi per i tradizionali adempimenti contabili e fiscali.
L’accettazione della proposta comporta benefici a favore del contribuente, tra i quali l’esclusione - per il periodo oggetto di concordato - degli accertamenti ai fini delle imposte sui redditi.
Sul maggiore reddito concordato rispetto all’esercizio 2023, è dovuta un’imposta sostitutiva differenziata in relazione al punteggio ISA (pari o superiore a 8 → 10%; pari o superiore a 6 → 12%; inferiore a 6 → 15%). Per i forfettari, sul maggiore reddito è dovuta un’imposta del 10%.
I mesi di settembre e ottobre saranno pertanto fondamentali per bene comprendere il provvedimento e fare una scelta oculata.
Codice Identificativo Nazionale (CIN) delle locazioni turistiche e brevi
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'avviso del Ministero del Turismo che annuncia l'entrata in funzione della banca dati nazionale delle strutture ricettive (BDSR) e del portale telematico del Ministero del Turismo per l'assegnazione del CIN.
Gli obblighi in parola riguardano:
- i locatori di unità immobiliari destinate a contratti di locazione per finalità turistiche e a locazione breve ex art. 4 del DL 50/2017;
- i titolari di strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere.
per ottenere il CIN dal Ministero del Turismo, il locatore o il soggetto titolare della struttura turistico-ricettiva deve presentare, sul portale BDSR, apposita istanza, corredata da una dichiarazione sostitutiva attestante:
- i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura;
- nel caso di locazioni svolte in forma imprenditoriale, la sussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti.
Credito d'imposta transizione 5.0 - Modalità di utilizzo
Il credito d'imposta transizione 5.0 è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell'art. 17 del DLgs. 241/97, presentando il modello F24 unicamente tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, decorsi 5 giorni dalla regolare trasmissione, da parte di GSE all'Agenzia delle Entrate, dell'elenco dei beneficiari e del credito spettante.
Il credito è poi utilizzabile decorsi 10 giorni dalla comunicazione da parte del GSE all'impresa dell'importo del credito utilizzabile in compensazione. Tale comunicazione sarà rilasciata entro 10 giorni dalla presentazione della comunicazione di completamento.
Viene altresì disposto che:
- il credito d'imposta è utilizzabile in una o più quote entro il 31/12/2025;
- l'ammontare non ancora utilizzato a tale data è riportato in avanti ed è utilizzabile in cinque quote annuali di pari importo.
Regime dei neo-residenti - Raddoppio dell'imposta sostitutiva
Un’apposita modifica all'art. 24-bis del TUIR, ha portato da 100.000 euro a 200.000 euro la misura dell'imposta sostitutiva dovuta annualmente dai soggetti che esercitano l'opzione per il regime agevolativo previsto da tale ultima norma per i soggetti che si trasferiscono in Italia.
Bilancio abbreviato e micro: le nuove soglie
A decorrere dall’esercizio 2024, le imprese potranno redigere il bilancio in forma abbreviata quando, nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non superano due dei seguenti limiti:
- totale dell’attivo dello Stato patrimoniale: 5.500.000 euro (in precedenza 4.400.000 euro);
- ricavi delle vendite e delle prestazioni: 11.000.000 di euro (in precedenza 8.800.000 euro);
- dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità.
Allo stesso modo, potranno redigere in forma semplificata il bilancio le micro-imprese, considerate tali, quando, nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non superano due dei seguenti limiti:
- totale dell’attivo dello Stato patrimoniale: 220.000 euro (in precedenza 175.000 euro);
- ricavi delle vendite e delle prestazioni: 440.000 euro (in precedenza 350.000 euro);
- dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 5 unità.
L’incremento dei limiti dimensionali determinerà, quindi, l’estensione del numero di soggetti che possono fruire delle semplificazioni nella redazione del bilancio d’esercizio.
Ascolti
Il nuovo disco di Nick Cave, ritornato con i Bad Seeds è probabilmente inferiore per intensità emotiva ai due capitoli che lo hanno preceduto, lavori segnati dal lutto e dal dolore. "Wild God" presenta ottime composizioni e un'atmosfera più leggera.
L’intero disco è disponibile in streaming su YouTube.