Gli antichi si servivano degli oracoli, i “boomer” consultavano le pagine del manuale delle Giovani Marmotte, indiscusse fonti di fiducia e saggezza.
I moderni digitali, da un anno almeno, si sono confrontati con le presunte meraviglie di ChatGPT verso le quali mantengono, invece, un atteggiamento scettico, temendo conformità e allineamento del pensiero.
Un interessante studio della Direzione informatica della Banca d’Italia ha messo alla prova le nuove intelligenze artificiali, ponendo domande su temi di economia e finanza. I risultati, tuttavia, hanno lasciato a desiderare, evidenziando risposte inaspettatamente stereotipate, riflesso delle peculiari tendenze culturali italiane. Quando si passa a questioni più universali, come la gestione di una “separazione”, ChatGPT mostra un doppio: risposte generiche e banali emergono da domande vaghe, mentre un approccio più specifico, come chiedere il trattamento di tale tema da parte di Shakespeare, rivela risposte precise e ben documentate.
Qui succede anche agli umani, dipende dal contesto, se discutono di calcio o pallacanestro o se invece si interrogano sull’eterno ritorno dell’uguale.
Le dottoresse Biancotti e Camassa, autrici del brillante “occasional paper” di Bankit, concludono lo studio affermando che l’applicazione di OpenAI “richiede comunque un significativo ammontare di supervisione esperta che in parte compensa i guadagni di produttività. Se usata in modo ingenuo, l’applicazione può essere scorretta o irrilevante”.
Se ci si allontana dal concetto che l’IA renderà tutto più semplice e risolverà i problemi complessi, l'integrazione con la sapienza umana potrebbe portare a una sinergia virtuosa.
I dettagli dello studio e i possibili sviluppi in un recente articolo di Stefano Cingolani su Il Foglio del 6/1/2024.
L’Agenzia delle Entrate ha in programma di utilizzare l’intelligenza artificiale per rispondere agli interpelli di minore complessità; le conclusioni delle esperte di Banca d’Italia saranno certamente tenute in considerazione.
Circolare Spazio Aziende
La Legge di Bilancio 2024, introduce diverse novità di natura tributaria, alcune delle quali entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.
La prima circolare del nuovo anno di Seac offre una dettagliata analisi dei principali argomenti trattati. Di seguito una breve introduzione ai principali.
Legge di Bilancio 2024
La regolazione delle rimanenze di magazzino - Provvedimento destinato a coloro che adottano regimi contabili sensibili all’ammontare del magazzino (ragionevolmente esclusi i regimi semplificati e forfetari), la sanatoria si applica all’eliminazione di valori (magazzino sovrastimato) e all’iscrizione di nuovi valori (magazzino sottostimato), modificando le quantità inventariate. L’imposta sul valore emerso è pari al 18%, sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’Irap. L’eliminazione delle esistenze di beni inventariati comporta anche l’IVA, determinata in base ad un’aliquota media e sulla percentuale di ricarico applicata.
Deduzione per nuove assunzioni - Una specie di “superammortamento” del 20% applicato alle maggiori spese del personale, assunto con contratto a tempo indeterminato, rispetto al costo dell’anno precedente. Il beneficio, valevole per il solo periodo d’imposta 2024, viene accordato nel rispetto di requisiti dimensionali e di effettivo incremento del costo del lavoro.
Nuovo regime degli impatriati - L’obiettivo è quello di riallineare la disciplina con la sua finalità originaria, quella di incentivare il trasferimento della residenza in Italia di soggetti che, grazie alla loro esperienza all’estero, favoriscano lo sviluppo economico, culturale e tecnologico del Paese e non più destinare l’agevolazione a fattispecie più ampie (esempio i calciatori professionisti). Il beneficio riguarderà, quindi, solo il trasferimento in Italia dei lavoratori in possesso di requisiti di elevata qualificazione e specializzazione, con una detassazione del reddito imponibile e nella misura del 50%. Requisito delle residenza estera per almeno 4 periodi d’imposta pregressi e impegno a mantenere la residenza in Italia per 4 anni.
Rivalutazione di terreni e partecipazioni - Prorogata la possibilità di rivalutare questi beni posseduti alla data dell’1/1/2024 da soggetti non imprenditori. Confermata anche l’imposta sostitutiva sul valore periziato del 26% da versare entro il 30/6/2024, il che rende conveniente l’affrancamento se la plusvalenza realizzata (assoggettata al 26% di imposta) è superiore al 61% circa del valore della partecipazione.
Riforma dell’IRPEF
Con l’obiettivo di graduale riduzione dei carichi fiscali, il CdM ha approvato il decreto che prevede, per il solo periodo d’imposta 2024, la riduzione degli scaglioni Irpef da quattro a tre, accorpando gli attuali primi due, con le seguenti aliquote:
- 23% per il reddito complessivo fino a 28.000 euro;
- 35% per il reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
- 43% per il reddito complessivo superiore a 50.000 euro.
Il risparmio massimo è pari a 260 euro, mitigato dall’introduzione di una franchigia dello stesso importo sulle detrazioni per coloro che conseguono redditi superiori a 50.000 euro.
Fatturazione elettronica
L’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2024, dell’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica per tutti soggetti potrebbe comportare anche apprezzabili semplificazioni come la soppressione della Certificazione Unica da parte dei soggetti che erogheranno compensi, a partire dal periodo d’imposta 2024, ai soggetti forfettari.
Questi ultimi sono alle prese con le decisioni riguardo come affrontare la nuova disciplina obbligatoria. Si ricorda che sono fruibili i servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso è necessario accedere alla propria area riservata, sezione «Fatture e corrispettivi» e quindi «Fatture elettroniche e conservazione», poi selezionare il tipo di fattura scegliendo tra ordinaria, semplificata e PA, generare la fattura, trasmetterla al Sistema di interscambio (Sdi) e, quindi, conservarla.
Letture
La lunga esperienza del Prof. Sabino Cassese nelle istituzioni trova magistrale espressione nel saggio-intervista “Le strutture del potere”, edito da Laterza, una specie di “autobiografia della nazione”. “Cassese, dice Alessandra Sardoni, brillante nella conversazione col professore, ha attraversato tutti i ruoli del potere possibili per una élite intellettuale (normalista di formazione) in un sistema di relazioni democratiche”.