Sarà posta in liquidazione, dopo appena un anno e mezzo di attività, la società a capo di “ITsART”, la piattaforma italiana della cultura, nelle intenzioni degli ideatori una sorta di “Netflix” nostrana.
Costituita attraverso una partnership tra CDP (socio al 51%) e la società Chili (socio al 49%) già operante nello streaming a pagamento, la startup italiana di fatto non è mai decollata.
Investimento di 10 milioni di euro da parte del socio pubblico, ma introiti, al netto di servizi scambiati con altre imprese, di soli 140.000 euro nel 2021 con più o meno lo stesso numero di utenti registrati e media procapite dei ricavi presto fatta.
In virtù della decisione presa, i dati 2022 non saranno stati confortanti; i dettagli sono riportati su “Il Foglio” dello scorso 6 gennaio.
Peccato perché i contenuti del portale sono sicuramente validi ed interessanti (esempio la trilogia delle opere di Mozart presentate in autunno al Ravenna Festival).
L’investimento in cultura da parte del soggetto pubblico è sempre stato controverso e quasi mai, però, ha dato i risultati sperati; si ricorda anche la poco fortunata iniziativa del Mibact “Verybello.it” rivolta al rilancio dell’immagine dell’Italia ai fini turistici.
Sulla “grande fabbrica” della cultura in Italia, Goffredo Fofi ne ha offerto un attento e severo intervento in un agile volumetto di qualche anno fa.
Circolare Spazio Aziende
La prima circolare dell'anno è solitamente destinata all'esame della Legge di Bilancio per l’anno 2023. Nel documento predisposto da SEAC per il mese di gennaio viene, dunque, dato ampio commento ai tanti punti e alle diverse novità contenute.
Tra le varie disposizioni, l’atteso allargamento della platea dei contribuenti che possono accedere al cd “regime forfetario”, ora possibile per i soggetti che hanno percepito compensi o conseguito ricavi, ragguagliati ad anno, non superiori a 85.000 euro. Il regime è disapplicato dall’anno stesso in cui tali ricavi e compensi superano il limite dei 100.000 euro.
Tasso di interesse legale - Aumento al 5% dall’1.1.2023
Il tasso di interesse legale di cui all'art. 1284 c.c. è sensibilmente elevato dall'attuale 1,25% al 5% in ragione d'anno, a partire al primo gennaio 2023. Tra le diverse conseguenze, l'aumento degli importi dovuti in caso di cd “ravvedimento operoso” sulle dilazioni successive al 1 gennaio e fino al giorno di versamento.
Limite al trasferimento di denaro contante
A partire dal 1.1.2023, il limite per il trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi è posto a 4.999,99 euro (soglia di 5.000 euro), rispetto alla precedente misura di 1.999,99 (soglia di 2.000 euro). E’ fatto obbligo da coloro che effettuano vendite di prodotti, prestazioni di servizi e professionali, di accettare pagamenti tramite carte di pagamento a prescindere dall’importo della transazione.
Contabilità semplificata per le imprese - Nuovo limite dei ricavi
Vengono incrementati i limiti per l’utilizzo della contabilità semplificata da parte delle imprese. A decorrere dal 2023, il regime può essere adottato qualora i ricavi non siano superiori a:
- 500.000 euro, per le imprese aventi per oggetto la prestazione di servizi (anziché 400.000 euro);
- 800.000 euro, per le imprese aventi per oggetti altre attività (anziché 700.000 euro).
Provvedimenti prorogati
Nell’ambito del (consueto) c.d. “Decreto Milleproroghe” (in Italia esiste, e da un po’, un decreto con tale nome..) è previsto tra l’altro:
− il differimento all’1.7.2023 dell’entrata in vigore delle disposizioni della “Riforma dello sport” in materia di lavoro sportivo;
− la proroga al 30.6.2023 del termine di presentazione della dichiarazione IMU 2021;
− il differimento al 31.12.2023 del divieto di emissione della fattura elettronica da parte degli operatori sanitari;
− l’estensione alle perdite d’esercizio 2022 dell’inapplicabilità delle previsioni civilistiche in materia di perdita e ricostituzione del capitale sociale.
Bonus edilizi - Spese sostenute nel 2023 ed aliquota del 110%
La misura del 110% (in luogo del 90% prevista per l’anno 2023) si applicherà ancora, tra le varie fattispecie, alle spese sostenute nell'anno 2023 in relazione agli interventi effettuati da persone fisiche e relativi a edifici unifamiliari che, alla data del 30.9.2022 sono stati completati per almeno il 30% dell'intervento complessivo. Il superbonus del 110% compete per le spese sostenute fino al 31.3.2023.
Spetterà il 110% anche agli interventi di demolizione e ricostruzione, relativi a edifici condominiali, oppure a edifici interamente posseduti da persone fisiche e composti da due a quattro unità immobiliari, per i quali la richiesta di rilascio del permesso di costruire sia stata presentata entro il 31.12.2022 e/o per i quali la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) sia stata presentata entro il 25.11.2022.
La detrazione IVA delle fatture di fine anno
Una particolare attenzione, in questo periodo, alla detrazione IVA delle fatture emesse a fine anno e alla data di ricezione da parte del committente/acquirente. Se il documento, infatti, non è pervenuto entro il 31/12, la detrazione IVA va operata nel 2023, nella liquidazione del mese di ricevimento.
Q: Sono un professionista in regime forfetario e nell’ultima fattura emessa il committente, al quale addebito l’imposta di bollo di due euro, mi chiede di inserire tale importo tra i miei compensi, utilizzando il codice N2.2 (lo stesso dei compensi) in fattura elettronica e considerarlo come tale anche ai fini della base imponibile per il conteggio del 4% alla cassa di previdenza professionale. Resto un po’ perplesso e vi chiedo: è corretta, tale procedura?
A: Nella risposta ad interpello nr. 428/2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’importo di bollo addebitato in fattura assume natura di compenso, concorrendo al limite d’accesso e permanenza nel regime forfetario e all’imponibile soggetto ad imposta sostitutiva. La richiesta del suo committente è confermata da autorevoli interpreti (Il Sole 24 Ore, lo stesso Seac), ma, a nostro giudizio, il bollo in fattura, pur concorrendo - se addebitato - all’ammontare dei compensi, non cambia la propria natura intrinseca: rimane un’imposta addebitata della quale ne viene chiesto il rimborso. Riteniamo pertanto che la fattura elettronica, per tale voce, debba essere ancora compilata con il codice N1. Fiduciosi in una revisione di tale interpretazione, suggeriamo anche, qualora sia possibile, di non procedere con l’addebito in fattura del bollo ed effettuare poi al pagamento dei singoli importi come da comunicazione telematica dell’Agenzia.
Incontri
In occasione della giornata della memoria, la meritevole iniziativa dell’Università Aperta di Imola. La conferenza, disponibile anche in streaming, è a cura dell’amico e Prof. Rinaldo Falcioni.
Letture e ascolti
Una bella idea, quella dell’editore Zecchini e degli autori Monica Agosti, Giuseppe Borea e Claudio Casarola: la realizzazione del libro “365+1 GIORNI DI JAZZ”, una una storia del jazz attraverso il suggerimento giornaliero di brani musicali.
Il testo è assistito da un QR Code cui accedere alla playlist per ascoltare la maggior parte dei brani trattati.